8 settembre 1943. Tra alcuni mesi saranno trascorsi 70 anni da quella tragica giornata che segnò il destino di milioni di persone e, in particolare, di 600.000 militari italiani che scelsero la prigionia ed il lavoro in schiavitù piuttosto di combattere a fianco dei Tedeschi.
L'internamento nei campi di prigionia tedeschi di centinaia di migliaia di soldati italiani, unitamente a numerosi civili, rappresenta una pagina di Storia con molte ombre che nell'immediato dopoguerra, e non solo, si volle quasi dimenticare: opportunismo politico da una parte, blocco psicologico dall'altra e l'incapacità da parte di queste persone a raccontare le loro terribili esperienze, fatte di umiliazioni, patimenti di ogni genere e tanta, tanta fame, fecero sì che su queste tristi vicende scendessero l'oblio e il desiderio di dimenticare.
Dovettero passare molti anni prima che gli ex Internati avessero somatizzato queste terribili esperienze e iniziassero a raccontare. Ogni volta però, era come riaprire una ferita mai completamente cicatrizzata e tali racconti erano sempre intrisi di lacrime e interrotti da lunghi silenzi. Chi ebbe la sfortuna di non sopravvivere a lungo a questo tragico capitolo della sua vita, nella maggior parte dei casi, non parlò mai con nessuno delle indicibili sofferenze patite e si portò nella tomba quel carico di dolore e di successive incomprensioni che segnò per sempre la sua esistenza.
Sono dovuti passare quasi cinquant'anni prima che le testimonianze e i diari di queste persone fossero rese pubbliche: la ritrosia, il pudore e la paura di non essere compresi, unitamente all'estrema difficoltà a parlare di queste tragiche esperienze, avevano impedito che ciò accadesse.
È, però, molto importante e, soprattutto, doveroso non dimenticare, perché le generazioni future possano conoscere in modo completo questa dolorosa pagina di Storia che segnò in modo drammatico il destino di centinaia di migliaia di Italiani.
È con questo spirito che la classe quinta della scuola primaria di Villar San Costanzo guidata dalla maestra Daniela Fabbrone, in collaborazione con il Comune e altre persone, ha sviluppato il tema degli ex-Internati villaresi, ricostruendo, attraverso le testimonianze di familiari, parenti, amici e conoscenti, un capitolo do storia locale quasi sconosciuto, soprattutto ai giovani.
di Giovanni Ristorto.
Con entusiasmo abbiamo accolto, nel rispetto del cuore domandato, con emozione ascoltato e con umiltà trascritto.
Questi racconti sono il frutto di una ricerca e di molte testimonianze per delineare i RITRATTI di persone che hanno tracciato parte della Storia e attraverso le quali abbiamo compreso il valore degli ideali e l'amore per la Patria.
"Nel silenzio del cuore… la voce"
Nelle parole del titolo sono racchiuse le sensazioni da noi provate.
Sensazioni che, piano piano, si sono trasformate in una certezza.
La certezza che ciascun ex-Internato voleva dimenticare la realtà vissuta.
Per questo, simbolicamente chiediamo scusa a ognuno di loro per aver riaperto ferite sanate e mai cancellate.
Inoltre ci scusiamo se qualche dato è stato erroneamente riportato, ma, a volte, le nostre fonti sono risultate discordanti e imprecise.
È il cuore che ci ha guidati, volendo dare giustizia ad una memoria da conservare oggi e domani.
Da Villar, i viaggi inconsapevoli del dolore di coloro che hanno provato «in corpore» ciò che nessuno potrà mai comprendere e che, nel silenzio della notte, hanno detto col poeta:
«Ed io non voglio più essere io!»
L'insegnante
Daniela Fabbrone
con gli alunni
Bertolino Alice
Bianchi Matteo
Bonfante Giada
D'Agostino Francesca
Ellena Giovanna
Freguglia Chiara
Garneri Giada
Marchetti Alice
Martino Stefano
Pirone Giada
Piumatto Anna
Ristorto Nicola
L'iniziativa è nata senza pretese o particolari ambizioni. L'unico intento, avendo personalmente conosciuto molti ex-Internati e ricordando di non aver mai letto di fatti simili a quelli descritti da nessuna parte, era di fare del nostro meglio, per creare una piccola ma significativa memoria locale.
La maestra Daniela Fabbrone si è dimostrata sin da subito disponibile e intenzionata a portare avanti l'idea inserendola nel programma formativo della futura classe 5^ della scuola primaria "Nuto Revelli" di Villar San Costanzo.
Successivamente, anche il maestro Giovanni Ristorto (memoria storica del nostro Comune) si è unito all'iniziativa, esprimendo immediatamente grande entusiasmo, sospendendo addirittura, data l'importanza del progetto, un lavoro che stava portando avanti nel tempo.
Cercare tutti i nomi, le date e le fotografie non è stato facile, ma grazie al Museo dell'internato di Padova, all'assessorato alla Cultura della Regione autonoma della Val d'Aosta, alle varie associazioni di ex internati (Roma, Bolzano, Torino) ed all'onorevole Franco Narducci, ho trovato materiale, suggerimenti e importanti indicazioni.
Nel frattempo il maestro Ristorto continuava ad implementare il numero degli ex-Internati e ad aggiungere dati, forniti dal personale del Comune o presi nell'archivio storico di Cuneo e fotografie offerte dai parenti o, grazie alla collaborazione di Fotoslow, riprodotte fotografando le lapidi tombali, quando non era possibile reperirle in altro modo.
Successivamente, i ragazzi della 5^ elementare, hanno intervistato i figli ed i nipoti degli ex-Internati, fornendo curiosi aneddoti e tristi vicende.
Grazie a questa grande collaborazione, all'impegno di tutti quanti noi e al sostanzioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano, siamo giunti a redigere questo piccolo volume, in quale permetterà di tramandare alle generazioni future ciò che Nuto Revelli spesso diceva: "I giovani non devono dimenticare cosa è successo, per non ripetere gli stessi errori".
Grazie ai ragazzi della 5^ elementare, alla maestra Daniela Fabbrone e al maestro Giovanni Ristorto per l'impegno e la dedizione che hanno avuto nello svolgere questa piccola, ma importante opera.
di Sergio Poetto.
Le testimonianze degli ex-internati villaresi e il lavoro di ricerca degli studenti della 5^C dell'anno scolastico 2012-13
sono raccolte in un volume che si può richiedere presso il Municipio di Villar San Costanzo.
Approfondimenti sul web sul tema degli ex-internati