Descrizione
CENTRO RICERCHE L'ARC: Un nuovo museo a Villar San Costanzo
Sabato 17 ottobre presso la Sala Polivalente di Villar San Costanzo è stata inaugurata la nuova sede del "Centro Ricerche l'Arc", delegazione PALEOWORKING della Provincia di Cuneo, che da oggi in una saletta dedicata ospita un'esposizione permanente dedicata all'arco in tutte le sue espressioni storiche dal mesolitico al tardo medioevo, riproduzioni di oggetti di lavoro ...
CENTRO RICERCHE L'ARC: Un nuovo museo a Villar San Costanzo
Sabato 17 ottobre presso la Sala Polivalente di Villar San Costanzo è stata inaugurata la nuova sede del "Centro Ricerche l'Arc", delegazione PALEOWORKING della Provincia di Cuneo, che da oggi in una saletta dedicata ospita un'esposizione permanente dedicata all'arco in tutte le sue espressioni storiche dal mesolitico al tardo medioevo, riproduzioni di oggetti di lavoro con l'utilizzo di pietra e legno, modelli di case paleotiche, strumenti di costruzione di case medievali (notevole il plastico del Castellar di Celle Macra), la ricostruzione in scala di armi medievali come la grande catapulta con arco che occupa la parte centrale della sala polivalente.
Un meraviglioso viaggio nel passato, affrontato con rigorosi criteri scientifici da esperti e appassionati del settore. "Tutti gli oggetti esposti sono riproduzioni fedeli di originali che sono stati ritrovati in mezza Europa - racconta Mauro Cinquetti, per lungo tempo collaboratore del Museo Civico di Archeologia e Antropologia di Pinerolo - . Non solo: li abbiamo ricostruiti utilizzando gli stessi attrezzi che l'uomo aveva a disposizione all'epoca, il che ci fa comprendere le capacità manuali e tecniche che egli era in grado di sviluppare.
Una tecnologia tutt'altro che primitiva: gli stessi strumenti li utilizziamo sia io che Sergio Savio, socio ricercatore dell'Associazione, nelle nostre attività quotidiane!"
È un piacere farsi accompagnare alle origini della storia da chi la vive con una passione profonda: "Come illustrato nel pannello di ingresso - continua Cinquetti - le pietre di lavorazione più pregiate arrivavano dal Monviso: ne sono stati ritrovati reperti in tutta Europa, a testimonianza di un commercio diffuso e capillare già in epoca preistorica.
Quando salgo lassù, ad oltre 2000 metri di quota, e ritrovo le aree di lavorazione della pietra verde così come sono state lasciate migliaia di anni fa, con rocce scalpellate e schegge che sono rimaste sparse sul terreno per tutto quel tempo, è come se entrassi in un'altra dimensione del pensiero: siamo a diretto contatto con siti archelogici dimenticati, che ci parlano di popoli cacciatori e pastori che nei loro riti scolpiti su massi-altare si rivolgevano al Sole, alla Luna e alle stelle, e che facevano delle rocce lavorate un prezioso oggetto di scambio commerciale.
Con le asce costruite abbattevano gli alberi e lavoravano il legno, operazione poco indicata utilizzando la più famosa selce. Un'altra importante risorsa era presente nel nostro territorio: il maggiociondolo. Con il suo legno si costruiscono archi eccezionali e ancora oggi, quando organizziamo raduni di Paleoworking, l'ambito premio che offriamo agli appassionati che giungono da tutta Italia, sono tronchi di questo magico albero".
Parliamo con il fondatore Enrico Ascani: "La nostra Associazione nasce nel 1992 a Genola, ma avevamo giàallora nel nostro destino la Valle Maira: le nostre ricerche sono infatti iniziate dall'affresco quattrocentesco della cappella di San Sebastiano a Celle Macra, dove il martire viene rappresentato fra quattro arcieri che lo trafiggono di frecce (a cui poi sopravviverà).
Gli oggetti che oggi ritroviamo nell'esposizione erano peró custoditi nelle nostre case, nelle cantine e nelle soffitte dei soci: siamo grati all'Amministrazione di Villar San Costanzo che con entusiasmo ha risposto alla richiesta di uno spazio per rendere visibili al pubblico i lavori e le ricerche che portiamo avanti da anni.
Lo scopo che ci prefiggiamo è didattico e divulgativo: ció non significa andare nelle scuole ad insegnare a costruire armi da guerra, bensì venire a conoscenza della cultura di un tempo, quando l'uomo viveva utilizzando le risorse che il territorio offriva; i ragazzi ritornano a guardare la natura come momento di svago e di gioco".
Per organizzare delle visite all'esposizione di Villar, contattare il responsabile Enrico Ascani (340.5374280 oppure enricolarc@libero.it). ...